Il sindaco di Roma Gianni Alemanno firma la “Carta di Matera” della Cia


In Campidoglio è stato sottoscritto il documento che la Confederazione propone come “patto” tra agricoltori, comuni, province e regioni. Il presidente Politi: dalle campagne un contributo fondamentale allo sviluppo del Paese. Arriva l’intesa con la capitale più agricola d’Europa, una tappa importante per il nuovo corso del settore.      
Stringere un patto di alleanza per “un futuro con più agricoltura” è quello che hanno stipulato in Campidoglio il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi. Il “patto” siglato la “Carta di Matera” è il manifesto programmatico delineato dalla Confederazione con l’obiettivo di costruire una nuova politica agraria nazionale partendo dal territorio e, quindi, dal supporto degli enti locali.

“Nel nostro Paese - ha affermato Politi - oggi più che mai è fondamentale confermare i valori del mondo agricolo e rinnovare la consapevolezza delle sue funzioni essenziali e dei servizi che offre a beneficio di tutti. E la “ Carta di Matera ”, nata poco più di un anno fa nella ‘Città dei Sassi’, ha lo scopo di dare attuazione a un vero e proprio ‘Patto con la società’, che abbia a riferimento le funzioni produttive, di tutela ambientale e salutistiche che il settore agricolo svolge, e che trovi adeguata declinazione nelle sensibilità, nei poteri e nella operatività delle amministrazioni locali, a partire dalla convinzione di una comune azione di contrasto della criminalità organizzata e a favore della legalità”.
Sono già tantissimi gli enti locali che hanno sottoscritto la “ Carta di Matera ” della Cia: “il risultato finora ottenuto dalla ‘Carta’ è di grandissimo valore e soprattutto di riconoscimento delle nostre scelte”. 
Oggi “la sigla del nostro documento anche da parte del sindaco Gianni Alemanno è motivo di rinnovato orgoglio e soddisfazione - sottolinea Politi - poiché coinvolgiamo nel progetto Cia la capitale più agricola d’Europa. Per noi, dunque, Roma rappresenta una tappa fondamentale del nostro cammino per gettare le basi di un nuovo corso del settore”. L’agricoltura, del resto, “può dare un contributo importante alla ripresa e allo sviluppo del Paese, anche dal punto di vista occupazionale. Ma bisogna lavorare per valorizzarla di più, affinché venga riconosciuta da tutti come risorsa”.
Intanto “il successo che abbiamo raccolto in questi mesi ci sprona a proseguire su questa strada con incisività coinvolgendo un numero sempre maggiore di comuni, province e regioni. Tanto più che la firma della ‘Carta’ non è un semplice atto formale da parte delle amministrazioni locali. Da parte loro c’è un preciso impegno per garantire all’agricoltura i sostegni e gli strumenti necessari per crescere, in modo da assicurare uno sviluppo equilibrato e compatibile dei territori”.

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