Liberalizzazioni, grande distribuzione è scontro con Catania


Ministro Mario Catania
Dall'obbligo dei contratti scritti nella vendita dei prodotti agricoli, ai pagamenti entro 30 o 60 giorni, al fondo per il credito, ai contratti di filiera: è corposo il 'pacchetto agroalimentare' voluto dal ministro delle Politiche agricole Mario Catania, contenuto nel decreto liberalizzazioni. Al centro della polemica tra il ministro e la Grande distribuzione organizzata è soprattutto l'art. 62.

IL MINISTRO DENUNCIA IL PRESSING DELLA LOBBY. Un pacchetto voluto da Catania, per «tutelare la parte più debole della filiera, i produttori e le piccole imprese, spesso costretti a subire le condizioni dei grandi gruppi e della  Grande distribuzione organizzata o». Il ministro è esplicito nel denunciare il pressing della lobby distributiva nel passaggio parlamentare del decreto: «Sono basito e preoccupato», ha detto, «c'è in atto un duro attacco a queste norme soprattutto in relazione all'obbligatorietà dei pagamenti a 30 e 60 giorni. Non capisco come chi incassa cash tutti i giorni possa essere contrario a pagare in tempo». Replicano Federdistribuzione, Coop e Conad: l'art. 62, quello 'incriminato', «favorisce le grandi multinazionali, fa solo gli interessi di una potente lobby».

IL MONDO AGRICOLO SOSTIENE CATANIA. A sostegno del ministro è sceso in campo compatto tutto il mondo agricolo (Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Alleanza delle cooperative), ma anche Federalimentare, Centromarca, la Commissione agricoltura del Senato. All'unisono hanno chiesto che la norma non venga toccata. «La grande distribuzione si è mossa armi in pugno per far saltare l'art. 62 e non so come andrà a finire», ha rincarato Catania, «vedo già reazioni di alcune forze politiche. Ma è una battaglia importante e sono determinato a combatterla fino in fondo. C'è il tentativo di spazzare via principi equi e sacrosanti, sono gli agricoltori e le piccole e medie imprese dell'agroalimentare a essere strozzati dalle condizioni poste dalla  Grande distribuzione organizzata».

FEDERALIMENTARE, COOP E CONAD CONTRO. Federalimentare, Coop e Conad non sono d'accordo: «Siamo stupiti. Pur ritenendo illegittima la norma, non abbiamo obiettato all'obbligatorietà del contratto scritto e dei termini di pagamento. Ma l'art. 62 favorisce i grandi gruppi». Le tre organizzazioni, che hanno inviato una lettera a Catania, dovrebbe essere ricevute dal ministro dopo il 13 febbario. «Non rinuncio al confronto ma il loro atteggiamento mi delude fortemente, osteggiare con tanta veemenza principi elementari e sacrosanti», ha ribattuto Catania. «Eppure quando andiamo a fare la spesa dobbiamo tutti pagare subito. È un'opposizione che vuole solo difendere nicchie di rendita».

CONFCOMMERCIO: «INTERVENTO A GAMBA TESA». Critiche a Catania anche dalla Confcommercio: «Un intervento 'a gamba tesa' sul terreno del libero svolgimento delle relazioni economiche che sa di antiquato dirigismo e non ha davvero nulla di logica liberalizzatrice».
Al fianco di Catania il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Ue Paolo De Castro: «Le Pmi del settore alimentare difendono fortemente il decreto. Se la  Grande distribuzione organizzata  si oppone sbaglia. Le norme difendono solo i grandi gruppi? Falso, la Coca Cola riesce benissimo da sola a farsi pagare a 30 giorni».
Ecco come cambiano le regole all'interno della filiera agroalimentare, dal produttore fino agli scaffali del supermercato.

NUOVE REGOLE COMMERCIO PRODOTTI. I contratti di fornitura per i prodotti alimentari dovranno essere d'ora in poi formulati per iscritto sulla base di condizioni più trasparenti. I pagamenti dovranno essere effettuati entro 30 giorni per i prodotti alimentari deperibili e 60 giorni per gli altri definendo anche un preciso regime sanzionatorio. E a vigilare sulla corretta applicazione delle nuove regole, sarà l'autorità Antitrust.
RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI. Previsto un rilancio degli investimenti nel settore attraverso i contratti di filiera, con l'attivazione di 250-300 milioni di euro nei prossimi tre anni per la definizione dei contratti, promossi dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole e forestali) di concerto con lo Sviluppo Economico.
FONDO CREDITO PER AGEVOLARE I MUTUI. Contro il credit crunch arriva il Fondo per il credito, per agevolare le imprese nei mutui bancari, più facili gli investimenti cofinanziati da Ue compresi i Piani sviluppo rurale.
REVISIONE INCENTIVI PER IMPIANTI FOTOVOLTAICI. Stop agli incentivi per i pannelli solari sui terreni agricoli, aumento invece degli stessi se collocati sulle serre e sugli edifici. Un modo per calmierare il costo degli affitti.
ASTA PUBBLICA PER I TERRENI DEMANIALI SOPRA I 100MILA EURO. Riviste le norme varate nella legge stabilità: si vendono i terreni demaniali attraverso asta pubblica se valgono più di 100mila euro, con trattativa privata sotto tale valore (prima la soglia era a 400 mila); per 20 anni dev'essere mantenuta la destinazione agricola; a cadenza annuale il Mipaaf individua le terre da dismettere, che possono essere segnalate anche dall'agricoltore.

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